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Sapir polo strategico per lo sbarco di impianti eolici

11 Novembre 2022 Stampa e notizie

Ravenna è oggi al centro dell’attenzione per il suo ruolo a sostegno del fabbisogno energetico del Paese; se ne parla soprattutto per il rigassificatore a mare da avviare nel 2024 ma in tempi ben precedenti all’attuale crisi energetica era stato presentato, dalla società Agnes, un progetto per la realizzazione di un parco eolico offshore al largo del litorale ravennate.
Naturalmente il porto sarebbe chiamato al supporto per la movimentazione degli impianti e Sapir è già in grado di mettere a disposizione il know how maturato in questi anni.
Sono vari, infatti, i casi in cui il nostro terminal è stato chiamato a collaborare, da diversi committenti di tutto il territorio nazionale, per lo sbarco di interi impianti eolici o di loro componenti.
Particolarmente complesso si presenta lo sbarco e la movimentazione delle pale, per le loro dimensioni (50/80 metri di lunghezza) e per essere facilmente danneggiabili.

La commessa più recente è stata svolta tra luglio e ottobre nell’ambito della realizzazione di un parco eolico a Monte Greppino, nel savonese.
Diciotto pale realizzate dalla danese Vestas e provenienti dal porto cinese di Tianjin sono state sbarcate, stoccate nei piazzali e successivamente caricate su mezzi eccezionali preposti al trasporto stradale verso la Liguria.
La scelta del porto di Ravenna per trasporti diretti al Centro Nord è facilitata dalla conformazione del territorio, che consente percorsi stradali privi di valichi e quindi praticabili per il trasporto di elementi di tale lunghezza.
A questo si aggiungono le potenzialità del terminal Sapir: la preparazione specifica maturata dagli operatori, la disponibilità di un parco mezzi di sollevamento che non teme confronti, gli ampi spazi per lo stoccaggio (oltre 220.000 metri quadrati di piazzali, oltre a 110.000 di aree coperte).
La recente commessa ha richiesto la predisposizione di un vero e proprio piano logistico: lo sbarco delle pale e l’immediato trasferimento nelle aree di stoccaggio condizionano infatti tutta la viabilità del terminal.
Per quanto riguarda lo sbarco, va anzitutto considerato che gli elementi sono stoccati, a bordo nave, molto vicini tra loro e in posizioni modulari, allo scopo di ottimizzare l’occupazione di spazio.
Lo sbarco, che si effettua col tiro coordinato di due gru, richiede perciò la massima perizia da parte di gruisti e operatori in genere; la disponibilità di gru Liebherr con cabina a 30 metri di altezza e sbraccio di 58 metri in dotazione a Sapir, garantisce il miglior supporto tecnologico oggi disponibile.
Non meno delicati sono i passaggi successivi, dal trasferimento a piazzale alla ricarica su camion (che avviene in tempi successivi, sia in quanto si tratta di mezzi eccezionali non sempre reperibili sia perché la tempistica del trasporto stradale dipende dalle valutazioni delle autorità competenti).
Ogni impianto è costituito da tre pale, che perciò vanno gestite unitariamente: l’ordine pianificato per lo sbarco va rispettato nel trasferimento a piazzale e nella ricarica.
Quest’ultima fase ripropone la necessità di perizia assoluta già evidenziata: le pale, sbarcate con lama in posizione verticale, devono essere ruotate di 90° per collocarle sui camion con lama orizzontale (unica posizione che consente il trasporto stradale); ciò si esegue con l’intervento coordinato di due stacker.

L’eolico, strategico per il futuro energetico del Paese, è un settore in cui Sapir ha creduto e investito e sul quale si presenta come hub d’eccellenza per tutto il Centro Nord.


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